Impresa Italia, cresce il saldo positivo

La consueta rilevazione di Movimprese certifica un aumento di 20 mila unità nel terzo trimestre 2015

  • 17 Dicembre 2015
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    Impresa Italia, cresce il saldo positivo

Crollo delle chiusure e calo dei fallimenti. È questa la tendenza positiva che si registra nel terzo trimestre del 2015 e che ha favorito l’apertura di 20 mila imprese in più rispetto al trimestre precedente, un dato che non si vedeva dal 2010.  Sono questi alcuni dei dati salienti sulla nati-mortalità delle imprese italiane fotografati da Movimprese, la rilevazione trimestrale realizzata da InfoCamere sulla base dei dati del Registro delle imprese e diffusi oggi da Unioncamere.

Il saldo fra le imprese nate e cessate tra luglio e settembre ammonta infatti a +20.075 unità, frutto di 74.082 iscrizioni e 54.007 cessazioni. Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, sono quasi 4mila le imprese in più. Il sistema delle imprese italiane raggiunge così una dimensione pari a 6.060.085 unità. Il tasso di crescita del periodo (+0,33%) è il risultato del più basso volume di cessazioni rilevate nel terzo trimestre dell’anno dal 2006 e uno dei più contenuti volumi di iscrizioni del decennio, superato solo nel 2014.

“Numeri confortanti sullo stato di salute del tessuto produttivo vengono dalla lettura dei dati sulla dinamica delle imprese che evidenziano il saldo positivo migliore da 5 anni a questa parte”, sottolinea il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello. “Significativa la crescita del settore turistico, che ha goduto anche dell’effetto Expo e dell’attesa per il Giubileo straordinario. In aumento anche le imprese commerciali e le attività produttive a maggior tasso d’innovazione e di supporto alle imprese. Questi elementi, insieme alla ulteriore riduzione dei fallimenti, danno conferma dell’energia vitale che ha ripreso a scorrere nel nostro sistema produttivo”.

Segnali positivi anche sul fronte dei fallimenti. Nel III trimestre, le imprese che hanno portato i libri in tribunale sono state 2.800, lo 0,7% in meno dello stesso periodo del 2014. Ancora più sostanzioso il decremento dei concordati preventivi (diminuiti del 30% fino a sfiorare le 300 unità).

Le difficoltà, però, non mancano. Persiste il segno meno sul fronte artigiano, dove, per il quarto anno consecutivo, nel III trimestre si registra un saldo negativo tra aperture e chiusure, frutto soprattutto della forte riduzione di iscrizioni di nuove imprese (record negativo del decennio e oltre 800 unità in meno rispetto a quelle, già ridotte, registrate nello stesso periodo del 2014). A fronte di questa caduta di vitalità, un livello di chiusure analogo a quanto registrato lo scorso anno (35 in più nel confronto) non ha permesso di risalire la china e ha mantenuto il saldo in territorio negativo (-1.779 unità). A incidere maggiormente sulla nuova flessione del comparto artigiano sono stati ancora una volta i bilanci negativi delle costruzioni (-1.264 imprese), delle attività manifatturiere (-727) e dei trasporti e magazzinaggio (-438).

Il quadro generale

L’immagine che si ricava dalla lettura della dinamica dei terzi trimestri dell’ultimo decennio, è quella di un progressivo riposizionamento del sistema imprenditoriale – almeno in termini di vitalità anagrafica – verso i numeri degli anni ante-crisi. Se le cessazioni fanno segnare il risultato migliore dell’ultimo decennio, le iscrizioni fanno fatica a riprendere quota e segnano il secondo risultato meno brillante della serie (le 74.082 di luglio-settembre sono migliori solo di quelle dello stesso periodo del 2014). Ciò detto, il saldo realizzato nel terzo trimestre di quest’anno si colloca al quarto posto del decennio, e soprattutto è il migliore degli ultimi quattro anni. 

 

Continua a leggere l'articolo di Unioncamere-Infocamere sul numero di Dicembre 2015 de Il Distributore Industriale