Incrementare l’autoconsumo di energia elettrica con i Sistemi di Accumulo elettrochimico

ottimizzando l'integrazione nel sistema elettrico della produzione delle fonti rinnovabili e aprendo la strada verso un sistema totalmente "decarbonizzato"

  • Incrementare l’autoconsumo di energia elettrica con i Sistemi di Accumulo elettrochimico
    Incrementare l’autoconsumo di energia elettrica con i Sistemi di Accumulo elettrochimico

In un sistema elettrico caratterizzato da una sempre più rilevante produzione di energia da impianti alimentati da fonti rinnovabili non programmabili (FRNP), i sistemi di accumulo si propongono come una tecnologia strategica per garantire i servizi necessari alla stabilità e sicurezza del sistema elettrico e massimizzare l'autoconsumo, ottimizzando l'integrazione nel sistema elettrico della produzione delle fonti rinnovabili e aprendo la strada verso un sistema totalmente "decarbonizzato".

In questo scenario, da un lato critico per l'evoluzione del sistema elettrico nei prossimi decenni, dall'altro ricco di opportunità di innovazione e di sviluppo industriale, appare importante affrontare alcune questioni aperte:

· Quali sono le applicazioni di maggiore rilievo ed interesse?

· In quali di queste applicazioni l'accumulo elettrochimico ha raggiunto o è prossimo alla competitività, nel contesto tecnologico, economico e regolatorio attuale?

· Quali mutamenti di scenario (costi e prestazioni della tecnologia, quadro normativo/ regolatorio) possono facilitare la diffusione dei sistemi di accumulo elettrochimico?

Con lo scopo di rispondere a queste domande, ANIE Energia, in collaborazione con RSE, ha condotto una serie di simulazioni su diversi casi applicativi reali andando a valutare la convenienza economica attraverso l'analisi dei costi e dei benefici.

L'analisi effettuata su diversi casi applicativi evidenzia la grande varietà di situazioni nelle quali è possibile ipotizzare un impiego di SdA elettrochimico al servizio del sistema elettrico. I SdA risultano convenienti, ai prezzi di mercato e sulla base delle regolamentazioni attuali, solo in alcune specifiche situazioni, fra cui si citano l'integrazione in impianti alimentati a carbone, dove l'accumulo consente di assolvere all'obbligo di riserva primaria senza limitare la producibilità della centrale, e l'installazione in piccole isole non connesse alla rete nazionale, dove la produzione da fonti rinnovabili è concorrenziale rispetto all'attuale produzione tramite impianti a gasolio e un SdA adeguatamente dimensionato è in grado di ridurre significativamente la produzione da fonti rinnovabili che verrebbe tagliata, con conseguente riduzione delle emissioni e degli esborsi per acquisto di combustibili.

In altre situazioni (ad esempio i servizi di bilanciamento) la convenienza dell'impiego dei SdA non è lontana e potrebbe essere raggiunta nei prossimi anni grazie al miglioramento delle tecnologie e alla produzione di più vasta scala, con importanti riduzioni dei prezzi.

Va sottolineato che le analisi svolte hanno costantemente adottato l'approccio semplificato e prudenziale di considerare sistemi che assolvano ad un'unica funzione, e presentino quindi un solo meccanismo di remunerazione. In varie situazioni, sia nelle applicazione di rete che in quelle domestiche, è possibile concepire un utilizzo combinato del medesimo SdA per diversi scopi (ad esempio, presso gli utenti, svolgendo le funzioni di gruppo di continuità, riduzione dei picchi di prelievo, autoconsumo della produzione fotovoltaica locale) ed in questi casi è ovvio attendersi un sensibile miglioramento degli indici di redditività.

Tutte le analisi e le simulazioni sono contenute nel Libro Bianco sui Sistemi di Accumulo disponibile per essere scaricato GRATUITAMENTE dal sito ANIE Energia.