Le nuove norme sul commercio elettronico nella UE

La Commissione Europea ha varato tre direttive per l'e-commerce libero incentrate su cancellazione del blocco geografico, trasparenza su consegne e prezzi, protezione dei consumatori da pratiche sleali

  • 8 Luglio 2016
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    Le nuove norme sul commercio elettronico nella UE

Niente barriere nel mercato UE dell’e-Commerce: acquisti online da siti web di qualsiasi paese comunitario alle stesse condizioni, consegne transfrontaliere più veloci ed economiche, migliore applicazione dei diritti dei consumatori e trasparenza contro le pratiche commerciali sleali: sono i punti fondamentali del nuovo pacchetto di regole approvato dalla Commissione Europea. Si tratta di tre singole proposte legislative, presentate nell'ambito della strategia per il mercato unico digitale. In generale, si vuole stimolare la concorrenza eliminando le criticità, rendendo i servizi di e-Commerce più convenienti e di qualità.

Acquisto

La proposta legislativa contro il blocco geografico ha l’obiettivo di impedire qualsiasi tipo di differenziazione di trattamento basata su nazionalità o luogo di residenza: in pratica, non si possono applicare regole diverse a un consumatore in base al paese in cui si trova, per esempio in materia di prezzo, condizioni di vendita e di pagamento, a meno che non ci siano motivazioni oggettive (per esempio, le diverse aliquote IVA applicate nei vari paesi).

Il sito di e-Commerce, non può bloccare o limitare l’accesso del consumatore in base a nazionalità o luogo di residenza, né reindirizzarlo verso altre pagine senza il suo consenso.

Consegne

L’obiettivo di questa proposta legislativa è garantire la trasparenza di prezzi e servizi di consegna, anche per diminuire i costi e fornire certezza sui diritti. La Commissione UE va incontro a specifiche richieste delle PMI, che spesso lamentano costi di consegna troppo alti per le vendite transfrontaliere, che rendono difficile l’accesso al mercato europeo. I prezzi praticati dagli operatori postali per la consegna di un pacco in un altro stato membro, argomenta la Commissione, sono fino a cinque volte più alti dei prezzi nazionali, senza una chiara correlazione con i costi effettivi.

Il regolamento non impone tariffe massime ma prevede specifici obblighi di trasparenza sul servizio e sulla determinazione dei prezzi, con comunicazione alle autorità nazionali che possono chiedere ulteriori chiarimenti ed eventualmente, attraverso una procedura specifica, segnalare alla Commissione tariffe ritenute ingiustificate. La UE comunicherà i prezzi pubblici dei fornitori del servizio universale per stimolare la concorrenza e la trasparenza delle tariffe.

Diritti

Le autorità nazionali potranno verificare se i siti di e-commerce praticano blocco geografico o condizioni post-vendita che non rispettano le norme (ad esempio, sul diritto di recesso), ordinare l’immediata rimozione dei siti che presentano offerte truffaldine, chiedere informazioni ai gestori dei registri di dominio e alle banche sull'identità degli operatori. La Commissione garantisce assistenza agli Stati per contrastare le pratiche scorrette, tempestività nella protezione dei diritti dei consumatori, e pubblica orientamenti aggiornati sulle pratiche commerciali sleali.

Norme
Le tre proposte legislative dovranno essere approvate da Parlamento e Consiglio Europeo: le norme previste non riguardano settori regolamentati da normative specifiche (Trasporti, Finanza, Audiovisivo). Integrano le proposte presentate nel dicembre scorso su fornitura di contenuti digitali e vendite a distanza di beni. Bruxelles ha anche approvato il 25 maggio nuove misure per il settore Audiovisivo e relative piattaforme online. In vista, per l’autunno 2016, una proposta di semplificazione dell’IVA.

 

Fonte: PMI.it