Thames Tideway

Il sistema di trattamento delle acque reflue di Londra risale all’epoca della Regina Vittoria. Il governo ha ora intrapreso un imponente programma di ammodernamento della rete fognaria destinato a durare ben oltre il XXI secolo.

  • Il progetto Lee Tunnel
    Il progetto Lee Tunnel
  • La testata della talpa meccanica usata per forare il Lee Tunnel
    La testata della talpa meccanica usata per forare il Lee Tunnel
  • Una delle pompe che verranno usate per il Lee Tunnel
    Una delle pompe che verranno usate per il Lee Tunnel

In materia di trattamento dei liquami, Londra vanta una storia pittoresca. Negli anni '50 del 1800, i cittadini scaricavano nelle acque del Tamigi 400.000 tonnellate di rifiuti liquidi al giorno, pari a circa 150 milioni di tonnellate all'anno. Nell'estate del 1858, il fetore raggiunse livelli insostenibili, al punto che le sedute del Parlamento, situato sulle rive del fiume all'ombra del Big Ben, furono sospese e l'evento fu ricordato come la Grande Puzza (Big Stink).

Per risolvere il problema e rispondere alle esigenze di una popolazione di quattro milioni di abitanti, il governo decise allora di ampliare la rete fognaria. Il sistema, che risale all'epoca vittoriana, costituisce l'ossatura di quello attuale, ma il numero di cittadini è più che raddoppiato.

Con l'obiettivo di espandere e ammodernare la rete, la capitale britannica ha oggi intrapreso un progetto ambizioso, denominato Thames Tideway. Con un costo stimato intorno ai 6,2 miliardi di euro, la soluzione è stata progettata per durare almeno fino al ventiduesimo secolo. Il Lee Tunnel è una parte fondamentale del progetto. Si snoda per circa sette chilometri sotto il distretto londinese di Newham e, con una profondità compresa tra 75 e 80 metri, è la galleria più profonda di Londra.

Per questo progetto, la GIW Industries, che ha sede in Georgia, negli Stati Uniti, ha costruito sei pompe centrifughe verticali per liquami, ciascuna delle quali è dotata di una girante con diametro di 2,13 metri e peso superiore alle 45 tonnellate.

La galleria è sostanzialmente un grande serbatoio di stoccaggio, che provvede a raccogliere gli straripamenti durante i forti temporali, impedendo che le acque reflue fluiscano nel fiume Lee quando l'impianto di trattamento funziona a pieno regime. Quando c'è capacità disponibile, le pompe provvedono a pompare le acque fuori dalla galleria e a convogliarle all'impianto di trattamento.

"Una pompa centrifuga utilizza una girante per conferire energia al liquido proiettandolo verso il condotto di mandata ad una pressione maggiore", spiega Brian Prochaska, ingegnere capo della GIW. "Ciascuna delle pompe impiegate nel Lee Tunnel è azionata da un motore a velocità variabile da 3,4 Megawatt, che provvede a pompare le acque meteoriche fuori dalla galleria profonda 80 metri, con una portata fino a 3 m3 al secondo. "Le pompe GIW sono realizzate in una speciale ghisa resistente all'usura che produciamo noi stessi", dice. "Siamo una delle poche fonderie al mondo in grado di produrre pompe così grandi in questo materiale".

Le pompe, continua, possono operare in presenza di materiali abrasivi che in poche ore distruggerebbero qualsiasi altra pompa di acciaio inox. Quelle impiegate nel Lee Tunnel sono state progettate per operare molti anni senza grave usura. Inoltre, non risentono della presenza di oggetti solidi, grandi anche come un pallone da pallacanestro. Questa è una caratteristica importante, poiché il Lee Tunnel è progettato per raccogliere gli straripamenti di acque meteoriche nelle quali può finire di tutto, dalle pietre alle scarpe fino alle lattine di birra. Il Lee Tunnel, il cui costo è stimato intorno agli 870 milioni euro, è frutto di una collaborazione internazionale. La talpa escavatrice, larga quanto tre autobus a due piani e familiarmente chiamata Busy Lizzie, è stata costruita in Germania. La GIW, la società con sede negli Stati Uniti che ha costruito le pompe, è una consociata interamente controllata della tedesca KSB AG. Infine la SKF ha fornito i cuscinetti e i sistemi di lubrificazione per le pompe.

"Costruire una pompa verticale di queste dimensioni ha messo alla prova la nostra competenza aziendale", ha dichiarato Ronnie Willis, product manager delle pompe verticali per acque meteoriche alla GIW. "I nostri ingegneri hanno lavorato con la SKF per realizzare il sistema di cuscinetti più idoneo. È stato un progetto complesso, ma sentivamo di potercela fare. Il risultato ottenuto ci ha dato ragione".

Per ciascuna pompa per acque reflue la SKF ha fornito:

  • un cuscinetto assiale orientabile a rulli SKF Explorer 29468 E per reggere i normali carichi assiali;
  • un gruppo di cuscinetti a rulli conici 32256 J2 per reggere i carichi radiali al lato comando dell'albero, nonché qualsiasi carico assiale in senso opposto;
  • un cuscinetto orientabile a rulli 24080 SKF Explorer ECCJ/W33 per reggere i carichi radiali lato girante;
  • un sistema di lubrificazione a circolazione di olio con circuito idraulico con accumulatore a scarico automatico. Nel caso di interruzioni di energia elettrica per due minuti il dispositivo permette lo spegnimento in sicurezza delle pompe e impedisce il danneggiamento dei cuscinetti.

Articolo tratto da Evolution la rivista di business e tecnologia della SKF
Article taken from Evolution the business and technology magazine from SKF