C'è chi dice NO

«Le due parole più brevi e più antiche, SÌ e NO, sono quelle che richiedono maggior riflessione». Pitagora

  • 5 Dicembre 2019
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Nel nostro lavoro e nella nostra vita è molto importante essere predisposti ad accontentare le aspettative dei nostri clienti, collaboratori e famigliari. Rendere possibili le richieste delle persone che incontriamo ci fa identificare come individui proattivi e interessati agli altri, infatti l’altruismo è l’atteggiamento di chi orienta la propria opera verso il fine di raggiungere il bene altrui (o, se si preferisce, di trovare il bene proprio nel bene altrui).

Nel business, interessarsi alla soddisfazione altrui non fa bene solo a noi stessi e agli altri, ma ci aiuta a fidelizzare clienti e collaboratori facendo prosperare la nostra azienda.

 

Tutti sappiamo che qualche volta accontentare una pretesa non è davvero possibile e ci vediamo costretti a negare la richiesta.

Detta cosi sembra una cosa talmente semplice da non richiedere ulteriori approfondimenti ma in molti abbiamo sperimentato quanto a volte dire no può essere molto difficile e per alcuni addirittura una mission impossible.

Quando nonostante ogni ragionevolezza non riusciamo a far valere le nostre ragioni, consentiamo alle aspettative degli altri di avere il sopravvento a discapito dei nostri reali bisogni.

La conseguenza di tali comportamenti compromette i nostri affari e mina la nostra autostima.

Ma perché è cosi difficile dire di no ad un invito a cena, alla richiesta impossibile del nostro capo o durante una negoziazione con un cliente?

In buona parte dei casi gli individui non riescono a dire no ed eccedono nel compiacere e accontentare gli altri per timore di creare conflitti e per evitare i contrasti, oppure perché pensano sia poco educato o ancora per una forma di sudditanza nei confronti dell’interlocutore. Esiste anche la sindrome del San Bernardo cioè la necessità di voler essere sempre di aiuto e utili alle persone che incontriamo con conseguenze disastrose sulla gestione del proprio tempo.

Un'altra ragione di questa incapacità è che nessuno ci ha insegnato come farlo e soprattutto come dire no senza offendere o compromettere una relazione o l’affare.

La negazione può diventare molto rischiosa se agiamo con un tono di voce eccessivamente aggressivo, perentorio e senza dimostrare compassione per le esigenze altrui.

Un no detto male comporta conseguenze molto negative e può compromettere una buona relazione professionale.

 

Come agire quando vogliamo comunicare in maniera corretta il nostro dissenso?

Possiamo sempre cavarcela con l’arte della diplomazia semplificata del giornalista e saggista Henry Louis Mencken nel suo famoso aforisma:

«Quando un diplomatico dice "Sì", vuol dire "Forse". Quando dice "Forse", vuol dire "No". E quando dice "No", non è un diplomatico», oppure allenarci con il decalogo che segue:

 

  1. Assicurati che sia chiaro che stai rifiutando. Il tuo no sia conciso, diretto ma non brutale, non dare l’impressione che tu possa ripensarci altrimenti continueranno a farti la stessa richiesta. Utilizza i tre passaggi del no assertivo: mi dispiace, se potessi lo farei; non posso; ti spiego il motivo.
  2. Motiva le tue ragioni. Un no comprensibile viene meglio accettato rispetto ad uno secco senza spiegazioni. Questa modalità è più efficace se la motivazione contiene un vantaggio anche per l’altro.
  3. Fai capire che non stai dicendo no alla persona ma alla sua richiesta. Nello stile dei grandi negoziatori esercitati ad essere morbido con la persona e duro con il problema.
  4. Abituati a non dire subito sì automaticamente. Quando ti viene chiesto di fare qualcosa puoi anche rispondere "Ci penserò" o "Posso farti sapere tra poco? Mi piacerebbe aiutarti, ma forse ho già un impegno"
  5. Evita i sensi di colpa. Se hai deciso che non puoi fare quella cosa avevi le tue buone e solide ragioni. Non sprecare energie ripensando a decisioni già prese o azioni del passato.
  6. Al momento ho altre priorità. Se vuoi essere ancora più convincente allora condividi con l’altro i tuoi impegni in modo che possa comprendere l’importanza delle cose che devi fare.
  7. No, ma potremmo fare in questo altro modo. Con questa modalità dirai di no ad una richiesta proponendo un’alternativa più conveniente per te.
  8. Per farlo ho bisogno di… Chiedi qualcosa in cambio, a fronte di un offerta molto vantaggiosa il tuo no potrebbe diventare uno dei si più convenienti della tua vita.
  9. Ho tre minuti, ce la facciamo? Un buon sistema per far dire di no all’altro ed uscirne vincitori soprattutto se ciò che ti viene chiesto di fare comporta molto tempo.

 

Saper dire no nel modo corretto è una competenza genitoriale, manageriale e imprenditoriale che ci può togliere da molte situazioni spiacevoli e ottimizzare al meglio le nostre risorse e le nostre energie.

 

Il Mahatma Gandhi diceva spesso che un no detto con la più grande convinzione è migliore e ha più valore di un sì pronunciato solamente per compiacere o, cosa peggiore, per evitare dei problemi.

 

Antonio Zanaboni
Trainer e Coach
coach.libra@gmail.com