Crescita continua per l’export della meccanica italiana negli USA

Dal 2011 al 2016 si è registrato un incremento record delle esportazioni che ha raggiunto l’83%

  • 23 Giugno 2017
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    Crescita continua per l’export della meccanica italiana negli USA

La curva che segna l'export della meccanica italiana verso gli Stati Uniti è in continua crescita. Alla fine del 2016 sono stati raggiunti i 2,68 miliardi di euro (+0,9% rispetto al 2015). Uno scambio commerciale sorprendente se si considera che nel 2011 l'export era di 1,46 miliardi di euro. Dal 2011 al 2016 la crescita è pari a +83% e il valore è quasi raddoppiato. L'incremento nel 2012 e nel 2014 è stato particolarmente significativo.

  • 2012/2011: +26,7%
  • 2013/2012: +6,6%
  • 2014/2013: +19,8%
  • 2015/2014: +12,1%
  • 2016/2015: +0,9%

Nel 2016 881 milioni di euro è la cifra relativa all'esportazione delle turbine a gas che registrano così un +32% rispetto all'anno scorso. In calo valvole e rubinetteria (-19%) ferme a quota 404 milioni di euro, così come le pompe (-11%) che passano da 236 milioni di euro a 211 milioni di euro. Stabile l'export di macchine edili, stradali, minerarie per 190 milioni di euro e di sollevamento e trasporto per 169 milioni di euro. In calo la caldareria (-27%) e in aumento i carrelli (+26%). Crescite a doppia cifra, anche se per volumi minori, delle esportazioni di macchine professionali per caffè espresso da 39 milioni di euro a 43 milioni di euro e di macchine e forni per pane  da 37 milioni di euro a 48 milioni di euro. Raddoppiano macchine e impianti per pastifici da 14 milioni di euro a 28 milioni di euro. Un decremento si registra per i settori impianti aeraulici da 68 milioni di euro a 40 milioni di euro (-42%), i forni industriali da 67 milioni di euro a 40 milioni di euro (-47%) e le apparecchiature per impianti termici da 22 milioni di euro a 18 milioni di euro (-19%).

Nel mese di maggio gli Stati Uniti sono stato oggetto di studio per Anima che ha dato la possibilità alle aziende di incontrare esperti del tema export ai quali poter fare domande per le proprie attività. In diretta da Houston è intervenuto il Direttore ICE di filiale Dott. Carlo Angelo Bocchi.

Houston è tutt'ora il centro delle decisioni riguardanti le estrazioni e le raffinerie con un aumento e revisione degli standard di controllo ambientale e sicurezza, a fronte della scarsa qualità delle tecnologie cinesi. In Texas sono concentrati i dieci maggiori insediamenti per il comparto Oil&Gas. Elementi che lasciano ampio margine alla qualità dell'offerta made in Italy certificata. Ora che l'amministrazione Trump è insediata, si stanno concretizzando gli ingenti investimenti di sviluppo stanziati. Uno spazio per il business delle imprese italiane.

«Questi dati confermano l'importanza del mercato USA per le imprese della meccanica, in un'economia che ha ripreso a crescere vivacemente e le cui prospettive nei prossimi anni sono altrettanto buone. - dichiara Giancarlo Lamio, responsabile Relazioni Istituzionali dell'Ufficio ICE Agenzia di Milano - È fondamentale essere presenti: un punto percentuale di crescita del PIL degli USA rappresenta una creazione di ricchezza pari al PIL di un paese europeo di medie dimensioni. Gli Stati Uniti sono un "paese continente" al pari di Cina, India e Russia, nel quale per ogni azienda che abbia una visione di futuro, non si può pensare di non essere presenti.»

 

Fonte: Anima - Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica Varia ed Affine