Industria 4.0, Certificazioni e Iperammortamento

Paolo Gianoglio, Direttore Relazioni Industriali e Responsabile del Progetto Industria 4.0 di ICIM, spiega il know how dell’ente in ambito Industria 4.0, certificazioni e iperammortamento

  • Paolo Gianoglio, Direttore Relazioni Industriali e Responsabile del Progetto Industria 4.0 di ICIM
    Paolo Gianoglio, Direttore Relazioni Industriali e Responsabile del Progetto Industria 4.0 di ICIM
  • Industria 4.0, Certificazioni e Iperammortamento
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    Industria 4.0, Certificazioni e Iperammortamento

IEN Italia: ICIM ha appena compiuto 30 anni. Ci parli brevemente della sua storia e dei suoi progressi durante questi anni.

P. Gianoglio: ICIM - Ente di Certificazione indipendente - nato a Milano nel 1988 come Istituto di Certificazione Italiano per la Meccanica, ha recentemente festeggiato 30 anni di attività. Accanto alla certificazione nei settori di meccanica, termoidraulica, impiantistica, sicurezza antieffrazione, ICIM è specializzato anche nella certificazione delle figure professionali, ed è uno dei massimi esperti in Italia nella certificazione delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica. Nell’ambito dell’Industria 4.0. ha sviluppato un portale dedicato con la collaborazione di ANIMA e UCIMU. ICIM ha otto uffici in Italia, 20.000 clienti tra aziende e professionisti, più di 70 dipendenti e un network di oltre 250 collaboratori.

IEN Italia: Che cos’è, da chi è composto e quali sono le funzioni del Comitato per la Salvaguardia dell’Imparzialità?

P. Gianoglio: Il Comitato per la Salvaguardia dell’Imparzialità (CI) annovera rappresentanti di utilizzatori, associazioni industriali e commercio, enti governativi di controllo, organizzazioni non governative, organizzazioni dei consumatori, in modo da riflettere al meglio le parti interessate alle attività di certificazione e offrire le massime garanzie di imparzialità delle attività di certificazione. Ogni membro del Comitato rimane in carica per un periodo di tre anni. Il CI svolge la funzione di indirizzo e supervisione dei processi certificativi di ICIM, garantendone l’imparzialità. Esso garantisce la conformità degli schemi di certificazione ICIM ai principi di imparzialità definiti nei riferimenti normativi e legislativi applicabili.

IEN Italia: In che modo ICIM si approccia ai nuovi cambiamenti proposti dall’Industria 4.0? Come funziona la certificazione nella fabbrica digitale e quali servizi ICIM offre alle aziende?

P. Gianoglio: Fin dall’autunno 2016 ICIM si è interessato alle prime bozze della legge finanziaria comprendendo l’importanza di fornire alle Imprese un servizio di attestazione per poter accedere agli investimenti previsti dall’iperammortamento. La legge di Stabilità 2017 sull’iperammortamento per l’Industria 4.0 rappresenta un’ottima opportunità per le Imprese. Allo stesso tempo però è stato necessario spiegare alle aziende in che cosa consistesse la legge, offrire loro un supporto per orientare i loro  investimenti e procedere all’attestazione. Questa attività d’informazione/formazione al servizio delle aziende è stata possibile anche attraverso la realizzazione di un portale creato in collaborazione con ANIMA e UCIMU. Oggi l’attività principale di ICIM è orientata all’attestazione ai fini dell’iperammortamento. Le aziende considerano l’Industria 4.0 come un tema di carattere tecnologico ma in realtà si tratta di un concetto più ampio che riguarda da una parte le architetture e le infrastrutture informatiche e dall’altra l’organizzazione del lavoro. Soprattutto nella Piccola Impresa la nuova normativa, che richiede un dialogo tra le macchine e i sistemi informatici, stravolge le modalità con cui le persone sono abituate a lavorare, quindi la parte più difficile per le imprese è capire questo passaggio e le maggiori potenzialità del digitale rispetto alla gestione tradizionale.

IEN Italia: L’Industria 4.0 integra la fabbrica nel sistema logistico-produttivo. Dal punto di vista di ICIM, quali ripercussioni ha ciò nell’ambito manutentivo?

P. Gianoglio: Per quanto riguarda l’ambito manutentivo, le aziende che si sono occupate di innovare le operazioni di manutenzione predittiva finora sono poche, tuttavia un primo accenno di attenzione verso le analisi di big data inizia a manifestarsi e c’è la percezione di poter fare molte cose in questo ambito, mentre per quanto riguarda le Aziende si riscontra una certa diffidenza nel mettere a disposizione dei fornitori i dati delle proprie macchine. Questa tematica è molto delicata anche perché finora non è stata regolamentata. L’Industria 4.0 può essere definita prima di tutto come una rivoluzione “culturale” intesa come un nuovo modo di approcciarsi e di comprendere i cambiamenti imposti dalle nuove tecnologie connesse alle macchine collegate in rete a favore di una fabbrica intelligente che si serve di un nuovo sistema logistico-produttivo.

IEN Italia: Secondo lei, quanto è diffuso il concetto di Industria 4.0 in Italia?

P. Gianoglio: Anche se in Italia il concetto di Industria 4.0 si è diffuso in ritardo rispetto ad altri paesi europei, è possibile affermare che oggi nessun imprenditore ignori questo termine. Inoltre, molti di loro collegano questa parola a “sconto fiscale”. Il fatto che per diversi motivi il Piano Nazionale Industria 4.0 non sia stato completato, perché contempla al suo interno diverse voci quali per esempio formazione, competence center, digital innovation hub, ecc., è aggravato dal fatto che spesso nelle PMI non vi sono delle strutture in grado di gestire l’innovazione, mancano le competenze e si ha difficoltà nel trovare nuovi meccanismi di funzionamento ed essere veramente efficaci. Il tema della formazione è molto importante, anche se rispetto all’Industria 4.0 è difficile capire quale tipo di formazione serva effettivamentealle aziende che spesso non hanno le idee ben chiare.

IEN Italia: Quali sono i servizi di certificazione che ICIM rivolge al mercato dell’efficienza energetica?

P. Gianoglio: ICIM è un organismo di certificazione delle ESCo (Energy Service Company) e degli EGE – Esperti in Gestione dell’Energia e opera seguendo le regole definite da ACCREDIA – Ente Italiano di Accreditamento. Un punto interessante su cui riflettere riguarda il fatto che l’Industria 4.0, la sostenibilità e l’efficienza energetica non siano considerate collegate. Ciò è dimostrato dal fatto che le aziende stiano investendo prevalentemente in macchinari non rendendosi conto che in realtà è possibile ottenere degli ottimi risultati sfruttando ciò che l’iperammortamento prevede nella parte di efficientamento energetico. I vantaggi che una corretta interpretazione di Industria 4.0 possono portare in termini di efficienza energetica sono importanti e sono convinto che se la legge di bilancio verrà ulteriormente prorogata potrebbe portare dei vantaggi anche per i prossimi anni abbattendo i tempi di ritorno di un investimento e i costi di produzione. Su questo ICIM sta riflettendo e per il futuro sono previsti convegni dedicati.

IEN Italia: Ci parli dei progetti che ICIM prevede per il futuro.

P. Gianoglio: Un progetto molto importante che ICIM prevede di realizzare per il futuro è quello di dare un significato industriale alla parola Blockchain per garantire qualità e tracciabilità nei passaggi della filiera produttiva, rendendo molto più efficienti e sicure le transazioni. Per questo sono in fase di sperimentazione due progetti settoriali dedicati l’uno al mondo dei prodotti e l’altro ai materiali utilizzati nella manifattura.