La lubrificazione e il mercato della brocciatura

Eugenio Bosisio, direttore di stabilimento della Varinelli, spiega l’importanza di Harolbio 1, olio realizzato dalla Bellini Lubrificanti

  • Eugenio Bosisio
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Ad oltre un anno dal disastro di Fukushima in Giappone e dopo il referendum che ha sancito con percentuali bulgare l'abbandono da parte del governo italiano di ogni progetto di ritorno al nucleare, non si è ancora placato l'eco della polemica sull'opportunità di produrre energia dall'atomo. Tra i detrattori del nucleare prevale la posizione di coloro che reclamano a gran voce un forte orientamento verso le fonti energetiche rinnovabili, considerate l'unica alternativa efficace e priva di rischi.

Un'azienda italiana, la Varinelli srl di Arcore, marchio storico per la costruzione di brocciatrici e utensili per la brocciatura, ha avuto il merito di guardare al mercato energetico in entrambe le direzioni. A fronte delle difficoltà in cui versava il mercato dell'automotive, principale sbocco commerciale dell'azienda, nel 2008 la Varinelli ha spostato la propria attenzione sul mercato energetico dimostrando interesse tanto per le fonti rinnovabili quanto per il nucleare. "Nucleare e rinnovabili sono mercati completamente diversi: mentre il primo è rivolto soprattutto al Medio Oriente, quello delle fonti rinnovabili è un investimento puramente europeo. Contrariamente a quanto si dice, il nucleare sta vivendo una fase di forte crescita, mentre le fonti rinnovabili rappresentano ancora un segmento marginale nel mercato energetico. Tuttavia, nei prossimi due anni prevediamo un trend crescente delle rinnovabili legato, per quanto ci riguarda, all'eolico", queste le parole dell'Ing. Eugenio Bosisio, direttore di stabilimento della Varinelli, in azienda dal 1982. Se nell'eolico vengono riconosciute grandi potenzialità per la brocciatura per interni, nel nucleare la brocciatura richiede speciali macchinari, spesso di dimensioni ragguardevoli. In questo senso la Varinelli si è mossa con un grande investimento in un macchinario per la realizzazione di piastre tubiere, ossia le piastre di allineamento dei tubi che compongono i generatori di vapore (cilindri che garantiscono lo scambio termico tra l'acqua con taminata proveniente dal reattore e l'acqua di raffreddamento) delle centrali nucleari. La macchina è in grado di coprire tutte le fasi del processo produttivo della piastra, dalla foratura, fino a cinque metri di diametro, alla spazzolatura, dalla brocciatura alla rispazzolatura per la generazione degli smussi di invito per il montaggio dei tubi. Lavorazioni di questo tipo richiedono il rispetto di standard di precisione molto alti, da sempre una prerogativa su cui la Varinelli ha fondato il proprio successo.

Nata 55 anni fa dalla vision innovativa dell'Ing. Antonio Varinelli, l'azienda si è presto affermata come marchio leader in Italia e in Europa in un mercato di nicchia come quello della brocciatura. Nel 2000 l'azienda è entrata a far parte del gruppo tedesco Arthur Klink, anch'esso specializzato nella produzione di brocce e brocciatrici. Avendo in catalogo alcuni macchinari e produzioni di brocce sconosciute ai tedeschi, la Varinelli ha saputo ritagliarsi il suo spazio all'interno del gruppo, godendo di un'autonomia che le consente di gestire uffici propri (commerciale, tecnico, macchine, utensili e acquisti). Attualmente l'azienda, che è composta da una cinquantina di persone, di cui 35 operative e 15 indirette, lega il proprio business alla produzione di brocciatrici e soprattutto di brocce: brocce tonde, da 20 a 350 mm scanalate con bussole di finitura ad evolvente F.F. (full form), brocce elicoidali (a tagliente elicoidale) a scanalatura diritta (fino a 350 mm di diametro, modulo 4,5) e a scanalatura elicoidale (fino a 260-270 mm diametro, modulo 3). La Varinelli vanta poi un settore ricambi e un'attività di lavorazione conto terzi ben avviata sia per la brocciatura per interni che per esterni. "Se il cliente ha necessità di una quantità di pezzi l'anno che non giustifica l'acquisto di una macchina, può acquistare le brocce e affidare a noi la brocciatura dei pezzi e la completa gestione degli utensili". Grazie all'attività dei propri uffici di rappresentanza dislocati in tutto il mondo, la Varinelli è presente su diversi mercati esteri. Per l'Europa i mercati di riferimento sono la Spagna, la Francia e i paesi dell'est europeo come Repubblica Ceca e Slovacchia. Motivo di vanto per l'azienda di Arcore è la fornitura primaria della ZF, marchio storico dell'industria tedesca ed europea. L'Estremo Oriente (Cina, Corea del Sud, Giappone) rimane però il mercato più interessante, anche in ragione di una clientela composta perlopiù da enti statali affidabili e puntuali. Il mercato italiano, che copre il 20% del fatturato della Varinelli, fa parte del core business solo per il settore brocce, anche se negli ultimi tempi tra le piccole-medie industrie si sta risvegliando l'interesse per le brocciatrici e soprattutto per gli utensili, l'elemento di consumo e di usura delle brocciatrici.

Recentemente, un cambio di rotta nella scelta degli oli lubrificanti ha contribuito a migliorare le performance aziendali. Dal 2010 la Varinelli utilizza infatti Harolbio 1, un olio appartenente alla linea di prodotti vegetali biodegradabili denominata appunto Harolbio, realizzata dalla Bellini srl di Zanica (BG). Harolbio 1 viene impiegato nelle lavorazioni di rettifica degli utensili e nelle lavorazioni di finitura sulle brocce, in particolare di scanalatura e di generazione gole. In precedenza, per queste ultime due operazioni venivano utilizzate due diverse tipologie di oli minerali. "Siamo arrivati ad Harolbio perché in primis ci permetteva di unificare il prodotto e quindi di mantenere stock di magazzino ridotti, avendo un solo tipo di lubrificante in uso nelle macchine. In secondo luogo abbiamo verificato che la resa, specialmente con le mole in CBN (Nitruro di boro cubico), era decisamente migliore per la spiccata capacità di Harolbio 1 di detergere. È aumentata poi in modo sensibile la velocità di taglio in alcune lavorazioni, specialmente quelle che utilizzano mole ceramiche che, inoltre, conservano la forma più a lungo, un aspetto non trascurabile considerando il problema della tendenza a deformare il profilo. Le caratteristiche del lubrificante si mantengono infine pressoché inalterate anche a fronte di grandi sbalzi di temperatura e ad elevate temperature di esercizio".

Harolbio 1 è stato inserito in un ambiente di lavoro già molto pulito e sicuro se si considera che ogni macchina in Varinelli è dotata di un sistema di raffreddamento e di un sistema antincendio a CO2, per cui i vantaggi ambientali ed igienico-sanitari dell'olio, inizialmente, non sono stati fattori determinanti ai fini dell'acquisto. Tuttavia, ora rappresentano un benefit che la Varinelli è in grado di apprezzare: "Pur non essendo partiti con questo spirito ci siamo subito resi conto che a livello ambientale ed igienico-sanitario Harolbio è un olio importante, soprattutto dal punto di vista del contatto: persone che avevano una sensibilità spiccata alla dermatite dovuta al contatto con gli oli minerali, ad oggi hanno risolto i loro problemi".