Riscaldatori microtubolari

Grazie ai dispositivi della serie HMC, Crei ha potuto ottimizzare un sistema di confezionamento automatico "Vacuum Skin Packaging”

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Crei ha supportato un'importante azienda alimentare nell'applicazione dei moderni sistemi automatici "Vacuum Skin Packaging", consentendole di coniugare la perfetta conservazione del prodotto in assenza di ossigeno, con una presentazione realistica e gradevole del particolare confezionato.

Problema

L'azienda lamentava l'inefficienza del proprio sistema a riscaldatori corazzati a sezione tonda, incapace di garantire un riscaldamento uniforme degli stampi a cupola. Tale limite comportava una non ottimale termoformatura e saldatura del film plastico che influiva negativamente sull'integrità del prodotto da confezionare alterandone le caratteristiche di base e riducendo sensibilmente la sua durata di conservazione (Shelf Life). Difetti non ammissibili per un'azienda costantemente impegnata nella ricerca delle soluzioni migliori per preservare le caratteristiche fisiche, chimiche, estetiche e organolettriche dei propri prodotti.

Soluzione

A partire da una scrupolosa analisi tecnica, Crei ha evidenziato la necessità di sostituire l’elemento scaldante corazzato di grande sezione con altri riscaldatori meno ingombranti, tanto duttili e flessibili da potersi plasmare in relazione alla sagoma da confezionare e tali da portare il calore nella quantità e nella zona dove questo era necessario. L'obiettivo è stato centrato grazie all’inserimento di elementi della serie HMC a sezione quadrangolare di 4x6 e 3.3x3.3 mm, alloggiati con forme idonee negli stampi di termoformatura, grazie a lavorazioni meccaniche estremamente semplici ed economiche. Invece di un unico riscaldatore corazzato, Crei ha ottimizzato la diffusione della stessa potenza in due riscaldatori microtubolari, applicati sia nel perimetro che nella zona centrale, riducendo il gap di temperatura da 24°C a soli 7°C.

Vantaggi

L’intervento di Crei ha reso virtuoso un processo che precedentemente vedeva un dispendio inutile e dannoso di calore, soprattutto in applicazioni dove, per la conservazione corretta dei prodotti da trattare, è necessario mantenere temperature molto vicine allo zero (scala Celsius). In aggiunta, la modifica introdotta ha permesso di ottenere ulteriori vantaggi: la riduzione del 70% del gap termico, la diminuzione del 44% delle tempistiche nel raggiungimento delle corrette temperature di lavoro, l'ottimizzazione dell’efficienza energetica a parità di potenza nominale e, infine, la diminuzione dei tempi attivi di riscaldamento.