Già i nomi dei numerosi tipi di carta prodotti da Favini suonano affascinanti e misteriosi: Crush, Softy, Prisma, Majestic o Dolce Vita. Essi rappresentano però solo una piccola parte dell’ampio programma della cartiera italiana. Favini è un’azienda leader a livello mondiale nella produzione di carte speciali, realizzate con materie prime naturali come cellulosa, alghe, frutta, noci, cuoio ecc. Questi tipi di carta a base di ingredienti inusuali sono molto richieste nel settore luxury e fashion. Favini è anche un leader mondiale nell’ideazione e realizzazione di supporti release, ossia stampi creativi e tecnici impiegati nei processi di produzione di ecopelle e altri materiali sintetici per i settori della moda, del design, del lusso e dell’abbigliamento tecnico-sportivo. Allo stesso tempo l’azienda opera anche nel segmento cartotecnica, dedicandosi alla creazione e alla produzione di articoli di cartoleria per la scuola, il tempo libero e l’ufficio. Inoltre, l’azienda si è fatta un nome sviluppando caratteristiche particolari della carta in termini di colori, grammatura, superfici e altre peculiarità tecniche.
Le origini dell’impresa risalgono a quasi trecento anni fa, quando la Repubblica Serenissima di Venezia concesse l'autorizzazione di trasformare un mulino situato a Rossano Veneto in una fabbrica per la produzione della carta. La famiglia Favini acquistò lo stabilimento nel 1906. Nel corso della storia aziendale sono numerosi gli impulsi che hanno portato alla creazione di nuovi prodotti, come l’Alga Carta, una carta realizzata con l’aggiunta di alghe, introdotta sul mercato nel 1992. Il Magistrato alle Acque di Venezia si era rivolto a Favini chiedendo se fosse possibile sviluppare una tecnica per un impiego proficuo delle alghe che minacciavano l’ecosistema della Laguna veneziana. Per soddisfare la richiesta, Favini ha sviluppato uno speciale processo produttivo nel quale le alghe grezze vengono essiccate, micronizzate e aggiunte all'impasto.
Controllo di processo nonostante le condizioni avverse
Nonostante la tecnica di produzione della carta sia nota da secoli, solo pochi sono consapevoli del fatto che anche al giorno d’oggi per produrre una carta di qualità sono necessarie parecchie fasi di lavorazione. L’intero processo è sottoposto a un monitoraggio costante che richiede l’impiego di sensori robusti, in grado di fornire valori di misura affidabili anche in presenza di condizioni difficili. Inoltre, poiché si tratta di un processo continuo, sono proprio i valori di misura a fornire la base per il controllo del processo stesso. Una misura affidabile assicura l’efficienza del processo: dalla produzione della cellulosa ai diversi cicli dell’acqua. Non mancano quindi le possibilità applicative per i sensori di VEGA. Indipendentemente dal luogo d’impiego e dal tipo di strumento di misura, nell’intero processo vigono condizioni difficili che mettono a dura prova i sensori: depositi di prodotti, vibrazioni, vapore e umidità sono all’ordine del giorno. Il grado di protezione IP 66/68 (0,2 bar) è praticamente irrinunciabile per assicurare l’integrità dell’unità elettronica. La sfida principale consiste nel garantire precisione, ripetibilità e affidabilità nel lungo periodo nonostante l’ambiente sporco e umido.
Grande varietà di applicazioni
I sensori di VEGA vengono impiegati nell’intero processo: dalla miscelazione degli ingredienti nel pulper, fino al prodotto finito. Nella macchina continua per carta sono installati ad esempio sensori della serie VEGABAR preposti alla misura di livello e di pressione. Il VEGABAR 82 è un trasduttore di pressione utilizzabile universalmente per la misura di gas, vapori e liquidi che ha dato prova di affidabilità e sicurezza operativa in innumerevoli applicazioni. Particolarmente apprezzata in quest’applicazione è la cella di misura in ceramica CERTEC® che, grazie alla sua resistenza all’abrasione, può essere impiegata anche in presenza di sostanze molto aggressive.
Nei serbatoi della colla si impiega il VEGAPULS 64, uno strumento di misura basato sulla tecnologia radar a 80 GHz. Insieme al VEGASON 61, questo strumento di misura viene impiegato anche nei serbatoi di stoccaggio dei colori. Nello stabilimento è presente anche l’equivalente per i solidi in pezzatura, il VEGAPULS 69, anch’esso basato sulla tecnologia radar a 80 GHz: due di questi strumenti sono installati nei sili per carbonato di calcio solido.
Nell’impianto di depurazione esterno per il trattamento dell’acqua di produzione trova impiego invece lo strumento di misura radar VEGAPULS WL S 61. Il VEGAFLEX 81 viene utilizzato per la misura nel serbatoio di raccolta della condensa nel locale di riscaldamento, mentre l’interruttore di livello VEGACAP 64 rileva il riempimento massimo, garantendo sicurezza nei serbatoi degli impasti di cellulosa.
In un soffiatore installato in una condotta di ventilazione è allestita una misura elettronica di pressione differenziale con il VEGABAR 82 per il monitoraggio della pressione in ingresso e in uscita. A seconda della pressione differenziale rilevata è possibile riconoscere se la condotta è libera o meno. Il sensore fornisce valori precisi e stabili nel lungo periodo anche in presenza di variazioni di pressione minime.
Insieme per soluzioni intelligenti
Naturalmente Favini ha impiegato anche sensori di altri produttori. Tuttavia, soprattutto per le configurazioni di misura particolarmente difficili, l’azienda italiana ha scelto i sensori di VEGA in quanto sinonimo di robustezza, precisione e riproducibilità.
Favini collabora con VEGA da oltre dieci anni e con l’andar del tempo, oltre agli strumenti di misura, ha imparato ad apprezzare l’ottimo servizio di consulenza dell’azienda tedesca, il suo ampio know-how e i rapidi tempi di reazione garantiti nei casi urgenti. Nel frattempo VEGA viene consultata sempre più spesso anche in progetti di miglioramento. Recentemente ha contribuito a risolvere un caso di strumentazione inaffidabile in un ulteriore serbatoio di raccolta della condensa, proponendo una soluzione pragmatica e affidabile basata sull’impiego del VEGAFLEX 81.
Pressostati compatti con visualizzazione dello stato a 360°
I nuovi pressostati della serie VEGABAR sono realizzati ad hoc per le applicazioni standard. L’indicazione dello stato d'intervento consente il riconoscimento visivo degli stati d'intervento da qualsiasi punto di osservazione. Il colore dell’anello luminoso, selezionabile a piacere tra oltre 256 tonalità, è ben visibile anche con intensa luce diurna.Basta uno sguardo per riconoscere se la misura è in corso, se il sensore interviene o se eventualmente è presente un’anomalia nel processo.
Tutte le superfici dei sensori VEGABAR 29 e 39 che entrano a contatto con il prodotto sono realizzate in acciaio speciale e hanno una rugosità superficiale ottimale. Tutti i materiali sono omologati e testati secondo FDA e CE 1935/2004 e i requisiti sono confermati da istituti e laboratori indipendenti. La costruzione degli apparecchi è certificata conformemente alle linee guida europee EHEDG e agli standard dell’ente statunitense 3-A Sanitary Standards Inc.