Gli UPS Chloride al Teatro San Carlo di Napoli

il più antico teatro d’Europa avanza tecnologicamente

  • 22 Aprile 2010
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  • Gli UPS Chloride al Teatro San Carlo di Napoli
    Gli UPS Chloride al Teatro San Carlo di Napoli

Il più antico teatro d’opera d’Europa, il Teatro San Carlo di Napoli, costruito nel 1737 per volontà del sovrano Carlo di Borbone, è stato da poco restaurato divenendo uno dei luoghi d’arte più avanzati tecnologicamente al mondo. Per assicurare un’alimentazione elettrica di alta qualità sono stati installati due gruppi di continuità di Chloride, ritenuti affidabili e idonei per la particolarità dell’ambiente. L’obiettivo del restauro, avvenuto nel 2008, era quello di potenziare la propria capacità produttiva, intesa come il “mettere in scena”, attraverso un ammodernamento strutturale: nuove sale prova, macchina scenica tecnologicamente rinnovata, miglioramento delle zone di lavoro di artisti e tecnici, impianto di climatizzazione per affrontare le “stagioni morte”. Un’operazione di restauro complessa che ha comportato anche l’installazione di impianti di sicurezza che fossero non solo completi e rispondenti alle attuali normative, ma anche all’avanguardia. L’Ing. Domenico Trisciuoglio, progettista e coordinatore dei lavori sugli impianti del Teatro San Carlo, mostra quali sono le esigenze di alimentazione d’emergenza in un luogo d’arte e come si è arrivati a scegliere le soluzioni Chloride. “Un teatro è un ambiente particolare perché al suo interno si svolgono attività molto diverse tra loro, da quelle sceniche a quelle amministrative, a quelle di macchinisti, attrezzisti ed elettricisti per l’allestimento degli spettacoli. Ciascuna di queste attività ha la necessità di essere alimentata, da un punto di vista energetico, in continuità assoluta, per salvaguardare la sicurezza delle operazioni e la loro integrità”. In questo contesto gli UPS svolgono un ruolo fondamentale perché in grado di sopperire laddove si verificassero black out o cali di tensione e corrente. L’impianto esistente è stato potenziato con l’installazione di due nuovi gruppi di continuità 80-NET di Chloride da 100 kVA ciascuno. Il sistema di supervisione generale collega poi i due nuovi gruppi di continuità a quelli preesistenti che sono stati completamente revisionati. Ne è risultata una ridondanza che permette di alimentare in continuità tutte le lampade della sala, per un totale di 180 globi e 720 candele, capaci di rimanere completamente illuminati anche in presenza di eventuali anomalie elettriche. È questa una caratteristica del Teatro San Carlo unica al mondo, in quanto le altre sale garantiscono solo l’illuminazione di sicurezza per il raggiungimento delle vie di esodo. I gruppi di continuità sono stati anche collegati con prese dirette ai proiettori sulla buca d’orchestra e sul palcoscenico, perché gli artisti possano non interrompere mai le attività. “Si può tranquillamente affermare che grazie a tali significative innovazioni, il più antico teatro d’Europa è diventato quello più avanzato tecnologicamente nel mondo”, dichiara l’ing. Domenico Trisciuoglio.

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