Nacanco per la nuova stazione Roma Tiburtina

opera destinata ad incidere sulla rete ferroviaria nazionale e sul trasporto della Capitale

  • 6 Dicembre 2011
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    Nacanco per la nuova stazione Roma Tiburtina

L'Alta Velocità ferroviaria è sicuramente l'intervento infrastrutturale più importante varato in Italia negli ultimi vent'anni. Un grande progetto diffuso sul territorio che sulla mobilità e l'efficienza dei trasporti interni nazionali ha già inciso in maniera consistente, ed è destinato a esserlo sempre di più. Dalle linee ai cavalcavia autostradali, dalle gallerie alle nuove stazioni, l'Alta Velocità anno dopo anno cresce, e con lei il piano per le tante opere destinate a punteggiare il suo percorso. In questa cornice generale si inserisce il progetto per la realizzazione della nuova stazione di Roma Tiburtina, ormai in avanzata fase di realizzazione. Un'opera rivoluzionaria nelle funzionalità ma anche nel concetto architettonico, articolato intorno a una grande galleria di cristallo da 300 metri di lunghezza, sospesa a nove metri di altezza dai binari e destinata ad ospitare al suo interno otto volumi galleggianti con servizi per i viaggiatori e i cittadini. L'ardito progetto, firmato dall'architetto Paolo Desideri, unirà i due quartieri Pietralata e Nomentano, tradizionalmente separati dalla ferrovia, attraverso una piastra - a partire dall'impalcato "ponte" già esistente, su cui scorrerà ad opera finita la struttura in acciaio e vetro della galleria. Un intervento di elevata complessità esecutiva, questo, nella cui realizzazione un ruolo di primo piano è stato affidato al team di piattaforme aeree noleggiato per l'occasione da Nacanco, cui sono state affidate le operazioni di montaggio delle strutture in acciaio, nonché dei rivestimenti in vetro e lamiera metallica e di tutte le dotazioni impiantistiche.