Obiettivo ADI: un mondo sempre più green e produttivo

Brendan O'Dowd, GM Industrial Automation di Analog Devices (ADI), analizza i trend emersi durante gli ultimi mesi e presenta tutte le novità dell'azienda

  • Brendan O'Dowd, GM Industrial Automation di Analog Devices (ADI)
    Brendan O'Dowd, GM Industrial Automation di Analog Devices (ADI)
  • Obiettivo ADI: un mondo sempre più green e produttivo
    Obiettivo ADI: un mondo sempre più green e produttivo
  • Obiettivo ADI: un mondo sempre più green e produttivo
    Obiettivo ADI: un mondo sempre più green e produttivo

IEN Italia: Su quali tematiche si è soffermata Analog in quest'anno un po’ particolare? E quali sono secondo voi i trend emersi in questo periodo?

B. O’Dowd: La tematica principale di quest'anno per noi di Analog Devices riguarda un mondo più verde e più produttivo perché non è solo l'aumento delle prestazioni che si può ottenere utilizzando i nostri prodotti, ma anche la sostenibilità e degli eco-vantaggi. Ci piace pensare di essere in possesso di driver per industrie sempre più intelligenti. La produzione sta diventando più flessibile ed efficiente con il passare del tempo e la salute e la sicurezza stanno diventando sempre più importanti, soprattutto in un periodo di pandemia quale quello che stiamo vivendo, in cui ci sono più rischi del solito e vogliamo assicurarci che le persone rimangano il più al sicuro possibile. Vediamo quindi un aumento della necessità di mantenere i lavoratori al sicuro. Accanto a questo però, anche le sfide ambientali stanno assumendo un’importanza sempre più rilevante. La questione è capire come diventare più green, come prendersi cura del pianeta e in sostanza come essere amministratori del nostro pianeta e rigenerare gli ecosistemi. Poi abbiamo l'efficienza della Supply Chain, che è diventata problematica negli ultimi anni, e più recentemente con il covid. Le persone stanno infatti “lottando” per ottenere le materie prime di cui hanno bisogno per la loro produzione o per avere i materiali consegnati in tempo.

Questi sono alcuni dei trend emergenti che abbiamo visto e analizzato durante gli ultimi mesi.

IEN Italia: In che modo ADI aiuta i clienti?

B. O’Dowd: Stiamo cercando di soddisfare i trend attuali risolvendone eventuali sfide. Parliamo di Industria 4.0, che insieme alla Digital Transformation, è qualcosa che va avanti da diversi anni. Senza dubbio, rendere i motori e gli azionamenti più efficienti ha un enorme impatto sull'impronta ecologica: il 40% dell'elettricità mondiale viene utilizzata in motori e azionamenti industriali, quindi anche un piccolo miglioramento avrà un effetto serio sul rendimento ambientale. Ma non solo. Se si aumenta l’automazione, si migliora la resa, si riducono gli sprechi e si ottiene di più con meno attrezzature. Efficienza è anche rinforzare la propria attrezzatura per produrre prodotti di nuova generazione. Alcune delle sfide riguardano la rete elettrica e si riferiscono al suo monitoraggio, alla sua misurazione e al controllo, al suo essere in grado di ricavare energia da fonti diverse, come con l’eolico e il solare. La rete elettrica deve essere affidabile in termini di velocità di accensione e spegnimento e si deve capire come utilizzare le fonti di alimentazione in modo efficiente, immagazzinandole quando possibile. Guardando al mondo della produzione, stiamo portando avanti tecnologie innovative come il rilevamento di precisione, l’isolamento digitale, la gestione dell'alimentazione, la connettività e le percezioni cablate e wireless. E ancora rilevamento del movimento e della posizione di robot mobili e simili, tecnologia che consente un uso più efficiente del motore o della rete elettrica.

IEN Italia: Avete notato una crescita della domanda di strumenti o attrezzature tecnologiche particolari durante questo periodo?

B. O’Dowd: Stiamo riscontrando molto più interesse per la produzione flessibile, anche perché molte industrie hanno dovuto affrontare la transizione a una produzione diversa, come quelle relative ad alcol, mascherine per il viso e disinfettanti, molto rapidamente. Stiamo sicuramente assistendo a un aumento della domanda di robotica e cobot e in generale di strumenti e dispositivi che consentono alle persone di muoversi in modo più sicuro nella loro fabbrica, ad esempio avvicinandosi o allontanandosi più facilmente. Ci vuole sicuramente un po' di tempo per sviluppare e implementare queste soluzioni, ma abbiamo diverse prove che affermano che la produzione dovrà avere più flessibilità e più automazione per sopravvivere meglio alla pandemia, non solo nelle fabbriche ma anche negli edifici.

Per questo forniamo soluzioni di monitoraggio dell'occupazione di uno spazio, che ormai è fondamentale per assicurarsi che non ci siano troppe persone. Abbiamo quindi bisogno di spazi più intelligenti per un mondo più “sano”. Le nostre tecnologie chiave per permettere tutto ciò includono convertitori di precisione, rilevamento ottico, piattaforma di conteggio persone ADI EagleEye, sistemi configurabili tramite software, reti di sensori wireless.

IEN Italia: Riguardo la tematica ambientale, quali sono le tecnologie chiave proposte da ADI?

B. O’Dowd: Le tecnologie chiave riguardano la gestione dell'alimentazione, wBMS e BMS, l’isolamento digitale e i circuiti integrati di misurazione dell'energia. Il monitoraggio della salute e dell'accuratezza del misuratore consente il controllo remoto e riduce il furto di contatori, stazioni di ricarica, ecc. L'affidabile accumulo di energia e l'accuratezza BMS (Battery Management System) aumentano la durata e l'affidabilità delle batterie industriali. Se si carica o si scarica troppo o troppo rapidamente, ciò influisce sulla durata e sulle prestazioni.

IEN Italia: Quali sono secondo lei le sfide più difficili da superare e per garantire sicurezza, precisione e flessibilità?

B. O’Dowd: Dovendo seguire degli standard internazionali, una delle sfide oggi è il fatto che l'intelligenza artificiale o il Machine Learning non sono consentiti. Con il Machine Learning, per esempio, non si può dire con certezza perché è stata presa una decisione. Collaborare con gli organismi di normalizzazione per aiutarli a sviluppare casi che l'IA non può utilizzare è uno dei nostri obiettivi. L'altra sfida riguarda il lavoro specializzato e, nella maggior parte dei paesi del mondo in cui si cerca di aumentare l'automazione, il lavoro qualificato più puro. Abbiamo infatti bisogno di persone altamente qualificate che sappiano come impiegare dei robot per svolgere il lavoro di cui abbiamo bisogno.

IEN Italia: Come sta andando il mercato dell'automazione in questo periodo per ADI?

B. O’Dowd: I nostri risultati saranno pubblicati a breve. Posso dire che a livello generale sta andando bene. Ovviamente c'è stato un momento in cui la pandemia ha colpito con forza questo settore ma, poiché parliamo di automazione come di un modo per aiutare a superare le nuove difficoltà, stiamo assistendo a una ripresa costante. Le sfide da affrontare sono nuove ed è qui che Analog eccelle, arrivando a risolvere i problemi mai avuti prima dalla maggior parte delle persone.

Marta Roberti

m.roberti@tim-europe.com