Solidworks World 2011

grande successo per l'annuale evento dedicato alla progettazione CAD e della simulazione

  • Simon Booker, VP Marketing EMEA
    Simon Booker, VP Marketing EMEA
  • Luca Rossettini, EEMEA Vice President
    Luca Rossettini, EEMEA Vice President

L’annuale appuntamento con Solidworks dedicato ai software di progettazione e di simulazione non ha mancato di sorprendere anche quest’anno. La location è stata San Antonio, Texas, città d’origine di Jeff Ray, ex Ceo con nuova nomina a Executive Vice President, Geographic Operations che, durante la prima giornata, ha dato il benvenuto a Bertrand Sicot, nuovo CEO.
L’evento ha visto la partecipazione di oltre 5mila partecipanti e di cento aziende che hanno presentato al Partner Pavillion le loro ultime novità ed applicazioni realizzate grazie all’ausilio dei prodotti Solidworks. Speaker d’eccezione hanno raccontato la loro esperienza con il mondo della progettazione o della simulazione. Il primo giorno il Capitano Jim Lovell – nientemeno che Comandante dell’Apollo 13 – e Gene Kranz – Direttore del Controllo della Missione – hanno portato sul palco la loro unica esperienza e narrato le difficoltà incontrate durante la missione e il loro decisivo supporto. È stata poi la volta di Casey Pieretti e Bill Spracher direttamente dallo show televisivo “Bionic Builder” in onda su Discovery Channel. Pieretti è uno stuntman professionista al quale è stata amputata una gamba che, nonostante questa disavventura, non si è mai arreso e per lui sono state progettate delle “super-protesi” che gli permettono di nuotare, fare free climbing… nulla può fermarlo!
La vera sorpresa, però, è stato la partecipazione dell’attore Kevin Bacon (famosissimo per aver sbancato i botteghini negli anni Ottanta con Footloose). Bacon ha raccontato alcune interessanti e divertenti storie durante le riprese del film “Apollo 13” e ha presentato il suo sito di beneficienza www.sixdegrees.org/
Nel consueto stile informale e divertente DS Solidworks ha presentato i nuovi prodotti, per i quali la parola d’ordine è “online”. Primo fra tutti, n!Fuze, un tool entry level di progettazione online, importante per le sue capacità di condivisione. Lo segue Post3D che permette agli utenti di inviare a colleghi, amici, clienti le proprie immagini 3D utilizzando un’interfaccia molto simile a quella di un videogioco. Molto interessante, infine, il software Solidworks Live Buildings: si tratta di un tool di progettazione architettonica che permette di avere live durante la fase di disegno una prima stima dei costi di costruzione. Durante l’evento, IEN Italia ha intervistato Luca Rossettini, EEMEA Manager (ha di recente passato la sua carica di Country Manager a Sandro Zagatti) e Simon Booker, VP Marketing EMEA. Dott. Rossettini, ci racconta l’organizzazione e le ultime performance di DS Solidworks? Siamo divisi in macroaree: le due Americhe, Eastern e Western EMEA e l’Asia. Nello specifico io mi occupo dell’Eeastern EMEA che comprende i paesi dell’Est come Russia, Turchia, Africa e il Medio Oriente. DS Solidworks non è più rappresentata dal CAD puro (ambito di competenza di Solidworks), ma anche PLM e Simulation. Tutte queste aree hanno oltrepassato la soglia del 100% del budget. Il 2010 è stato un anno entusiasmante che ci fa vedere altrettanto bene il 2011 con crescite sostanziali ben oltre il 20%. Zoomando sull’Italia posso affermare che siamo stati più lenti sulla parte storica di CAD, ma estramemente performante sul resto dei prodotti, quindi è stata comunque overtarget. Come procede il progetto di fusione? Da anni stiamo lavorando per avere un’unica azienda con Dassault Systèmes. Dassault ha tre canali: il professional channel, rappresentato da noi e che comporta circa un quarto dei profitti, il value selling e il business trasformation con seicento persone che sono passati in DS da IBM. Entro il 2021 si compirà “DS4” con un merge importante. Per questo motivo è stato insignito della carica di CEO una persona che è in Solidworks sin dal primo giorno, e nello specifico si tratta di Bertrand Sicot. Jeff Ray, d’altro canto, con la sua nuova funzione porterà avanti la cultura e le caratteristiche tipiche di Solidworks ed entrerà a far parte del Board of Executive. Cosa comporta questo in termini di prodotti? La Ricerca & Sviluppo sta lavorando da tempo sotto un’unica regia. Attualmente stiamo introducendo il concetto del “Serious Gaming” – le nostre tecnologie, cioè, assomiglieranno sempre più ai videogames. Con quest’attitudine simuleremo delle importanti applicazioni, per esempio, nel medicale. Tutto ciò, ovviamente, si sposa tremendamente con il concetto di realtà virtuale. Non dimentichiamo, infine, la parte mobile dedicata alle applicazioni per Iphone, Ipad, ecc. Manterremo la nostra connotazione storica, ma approcceremo nuovi mercati. Quali può definire come prossimi obbiettivi? Stiamo procedendo verso un’unificazione del messaggio. Intendiamo proseguire con l’unificazione dell’R&D, accellerare il progetto “DS4” e vogliamo sperimentare il più possibile il concetto di “Serious Gaming”. Dott. Booker, se in questo momento dovessimo scattare una fotografia a Solidworks, cosa vedremmo? Il 2009 è stato un anno difficile perché abbiamo visto una forte contrattura e taluni mercati hanno vissuto dei momenti critici, mentre altri hanno registrato delle buone performance, come la Turchia. Ma il 2010 è stato un ottimo anno per noi e attualmente posso dire che siamo “in ottima forma”. Noi ed i nostri utenti siamo molto soddisfatti dei prodotti che abbiamo lanciato sul mercato e questo rappresenta un fattore estremamente importante. In questa maniera, infatti, possiamo beneficiare molto del passaparola. Gli utilizzatori, infatti, sono abituati al concetto di “community” e condividono le loro esperienze ed opinioni su progetti, consigliando l’utilizzo dei nostri software. Un altro punto di forza di questa “fotografia” sono i rivenditori che rappresentano un fattore strategico del nostro business. Infatti, sono molto coinvolti nello sviluppo dei nostri prodotti e forniscono un ottimo supporto. Hanno, inoltre, dei buoni mercati sui quali lavorare. Ci troviamo in questa grande cornice che è Solidworks World. Ci indichi i numeri di questo evento. È un evento unico, siamo circa 5mila persone e abbiamo un padiglione con circa un centinaio di stand di partner e rivenditori che sono venuti a portare le loro soluzioni di prodotto da tutto il mondo. Sono appena stato ad una sessione dedicata ai rivenditori e c’erano più di novecento persone – questo per dare un’idea in termini pratici di cosa loro significhino per noi. Per me Solidworks rappresenta una sorta di canale con il quale posso entrare in contatto con i media. Devo dire che non vediamo la partecipazione da parte di molti clienti dall’Europa perché il fattore linguistico rappresenta ancora un problema. Le presentazioni sono sempre in inglese e questo può essere un ostacolo. Tuttavia, intendiamo sormontarlo invitando degli speaker locali per delle sessioni speciali, per esempio, per l’Italia. In ogni caso, Solidworks rappresenta un’esperienza unica che permette innumerevoli possibilità di sviluppo. Nelle sessioni generali avete parlato delle communities, che importanza rivestono per Solidworks? Enorme. Sono come un net café dove gli utenti interagiscono, dialogano in maniera sempre più importante, quindi noi supportiamo e incoraggiamo questo tipo di collaborazione nei forum perché un utente appassionato è un utente felice e questo aiuta molto a spingere i prodotti. Ciò che è importante è costruire delle comunità in cui possiamo fornire informazioni e tutorials sui nostri prodotti, facilmente accessibili a tutti e dar loro la possibilità di parlarne con gli altri. Attualmente abbiamo registrato 16mila utenti e questo mi permette di avere un buon feeling a riguardo. Anche i nostri partner hanno abbracciato questo aspetto del nostro lavoro. D’altro canto, ci sono sempre molta energia ed entusiasmo da parte di coloro che collaborano con noi. L’avete potuto vedere durante l’evento: l’attitudine è sempre stata molto positiva e calorosa. Tutti apprezzano il fatto che mettiamo molto sense of humour nel modo in cui ci approcciamo al lavoro, ci divertiamo molto in quello che facciamo. Parlando invece dei social media e dei blog, sto cercando di avere dei bloggers locali che raccontino nelle diverse lingue le loro esperienze e le novità di Solidworks perché sarebbero più credibili per gli utenti locali. I blog, però, non sono ancora uno strumento molto potente, quindi ci vorrà del tempo prima che portino dei veri risultati. Ma io credo molto nel fatto che più risorse un’azienda ha per entrare in contatto con potenziali clienti e più facile sarà raggiungere l’obbiettivo. Per fare questo sono necessari un buon sito web che porti alle proprie pagine su social media, che portano ai blog, che portano a forum, ecc… È una rete, in tutti i sensi, nella quale bisogna entrare in profondità, senza farsi scoraggiare dal fatto che è difficile vedere materialmente i risultati di queste attività. I vostri prodotti sono utilizzati per un gran numero di applicazioni in svariati ambiti e il Partner Pavillion ne rappresenta un chiaro esempio. Se in questo momento avesse la possibilità di approcciare un nuovo ambito, quale sarebbe? AEC. Si tratta di un mercato vicino al CAD meccanico, ma non CAD meccanico. Solidworks ha iniziato con la progettazione di arredamenti, ma possiamo anche modellare tutta la stanza che li circonda. È un mercato che dobbiamo spingere. Siamo stati ad un seminario diciotto mesi fa ed era pieno di architetti che devono far fronte a dei problemi di stampo architettonico piuttosto complessi. Il nostro CAD può aiutare a risolverli con un’applicazione AEC. Oggigiorno vengono progettate delle forme complesse per quanto riguarda gli edifici e l’architettura in genere e una progettazione 3D è sicuramente utile in questo senso. La sostenibilità è un altro aspetto importante da considerare. Vogliamo dare la possibilità ai designers di creare dei progetti che abbiano buone carattestiche dal punto di vista dell’impatto ambientale. Devo dire che è qualcosa che stiamo ancora cercando di diffondere, in un certo senso stiamo educando gli utenti. In alcuni mercati, invece, come la Germania la gente è molto consapevole di questa tematica e, soprattutto, sono molto attivi. Altri, invece, non sono ancora ben informati e, quindi, sono meno attenti. È importante che le aziende si domandino in fase di progettazione quanto i loro prodotti inquinino l’ambiente. Abbiamo un Sustainability Product Manager che per questo sta facendo un’opera di evangelizzazione. Vogliamo aiutare le aziende a creare dei prodotti competitivi ed ecosostenibili. In questo momento cosa rappresenta per voi la sfida maggiore? Probabilmente noi stessi. Dobbiamo essere sicuri di prendere le giuste decisioni e di organizzarci in modo corretto. In termini di opportunità di mercato, ci sono letteralmente milioni di persone che sono nella posizione di collaborare con noi o persone che potremmo aiutare a progettare i loro prodotti in un modo migliore. Non vedo nessun ostacolo dal punto di vista tecnologico che ci può fermare, quindi la sfida maggiore per noi è cogliere tutte le opportunità ed affrontarle al meglio. Edited by: Alessandra Basile

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