La manutenzione all'origine

Il coinvolgimento dei manutentori nella progettazione

  • Effetti del miglioramento continuo
    Effetti del miglioramento continuo

La Manutenzione è argomento trasversale, che incrocia varie aree e discipline. Non è possibile scorporarla da tutto il resto, pena la perdita della sua reale essenza. Evitare investimenti in manutenzione, di qualsiasi genere siano, materiali ed immateriali, spesso non è un risparmio, bensì un aggravio di spese, conseguenti alla successiva gestione di guasti, avarie e malfunzionamenti. Sono tali eventi quindi e non la manutenzione in senso lato, che causano o prolungano l'indisponibilità degli asset, obbligando il manutentore a lavorare "a rottura", cioè a cose fatte. Giusto per dare una idea dei numeri in gioco, la manutenzione, che da alcuni viene vista come un vero e proprio "problema", incide sul costo di produzione per un valore che va dal 2% al 4% del totale dell'investimento, percentuale che si traduce in un valore variabile oscillante tra: v 1% e 5% del costo di produzione (tale variazione dipende molto dall'incidenza delle materie prime) v 5% e 10% di riduzione della disponibilità degli impianti, quindi di capacità produttiva. Inoltre, in un mercato globale quale quello in cui ci stiamo muovendo attualmente, la sempre crescente competizione internazionale in cui si trovano ad operare i sistemi produttivi, richiede il raggiungimento di traguardi prestazionali sempre più ardui ed esigenti.

 

Tra questi, un ruolo di prim'ordine viene ricoperto dalle problematiche di tipo affidabilistico e manutentivo che, da anello debole del ciclo di vita della complessa realtà industriale, si stanno trasformando in elementi strategici e di eccellenza. Attualmente, nella gestione della manutenzione, l'evoluzione del processo ha fatto si che venga data, giustamente, sempre più importanza alla pianificazione ed alla ingegnerizzazione. Il concetto di prevenzione centrata sulla diagnostica è al centro di questo processo ma, determinante è la diffusione dei sistemi informativi che mettono a disposizione dei tecnici e manager gli elementi per un approccio quantitativo alla manutenzione.

Abbiamo parlato finora di tutto ciò che è legato alla manutenzione quando l'impianto, o l'apparecchiatura, (l'asset in generale) è già stato progettato, costruito, messo in opera ed esercito. Ma la prima manutenzione nasce, od almeno dovrebbe nascere, nel momento della concezione, nel momento in cui il "pensatoio" si riunisce e getta le basi per la costruzione. Per una apparecchiatura uguale ad una esistente, o comunque molto simile, già in fase di progettazione dovrebbero essere utilizzate tutte quelle esperienze, quei dati, quelle conoscenze, che derivano dall'aver esercito asset "paragonabili", con relativi problemi di esercizio, di manutenzione, di riparazione. In genere questo tesoretto di cultura ed esperienza non viene gestito, ma rimane nella conoscenza dei vari tecnici che, raramente, vengono coinvolti nella fase di progettazione. Questo anche perché chi idea ed ingegnerizza un processo od una apparecchiatura, spesso non appartiene alla stessa società che esercirà tale impianto, che a propria volta potrebbe aver terziarizzato la gestione della manutenzione.


Leggi l'articolo completo su Manutenzione Febbraio alle pagine 10 e 11.

Marco Marangoni collabora con TIMGlobal Media dal 2008. Già redattore della rivista Manutenzione T&M dal 2010, da settembre 2011 è responsabile dei contenuti editoriali delle altre riviste italiane del gruppo, IEN Italia e Il Distributore Industriale, mentre da giugno 2012 coordina la redazione. Da Giugno 2013 ha assunto il ruolo di Editorial Global Coordinator. Prima di svolgere il ruolo di redattore, ha svolto quello di supporto sia alla redazione che alla produzione, soprattutto per quanto riguarda i contenuti digitali.

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