Comunicare assertivamente

“Un guerriero responsabile non è quello che si prende sulle spalle il peso del mondo. È colui che ha imparato ad affrontare le sfide del momento.” Paulo Coelho

  • 17 Marzo 2017
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    Comunicare assertivamente

A volte capita che le persone con le quale lavoriamo o viviamo mettono in atto comportamenti che ci disturbano e alterano il nostro stato emotivo provocandoci fastidio o perfino rabbia. Se qualche volta possiamo lasciar perdere e subire tali azioni è meglio evitare per ovvie ragioni di provocare un conflitto. Il punto di equilibrio tra sottomettersi e litigare è proprio l’assertività.

L'assertività (dal latino "asserere" che significa "asserire"), o asserzione (affermazione di sé), è una caratteristica del comportamento umano che consiste nella capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e opinioni senza tuttavia offendere né aggredire l'interlocutore.

Secondo gli psicologi statunitensi Alberti ed Emmons, si definisce come un comportamento che permette a una persona di agire nel suo pieno interesse, di difendere il suo punto di vista senza ansia esagerata, di esprimere con sincerità e disinvoltura i propri sentimenti e di difendere i suoi diritti senza ignorare quelli altrui.

Essa si può anche delineare come il giusto equilibrio tra due polarità: da una parte il comportamento aggressivo, dall'altra il comportamento passivo.

COMPORTAMENTO AGGRESSIVO

I miei diritti e i miei bisogni devono prevalere sempre

COMPORTAMENTO ASSERTIVO

Tutti e due abbiamo diritti e bisogni in pari misura

COMPORTAMENTO PASSIVO

I diritti e bisogni altrui hanno sempre la precedenza su di me

Il Comportamento aggressivo risulta quando un individuo usa un alto grado di schiettezza, avendo poca considerazione per i pensieri e per i sentimenti degli altri. Il comportamento aggressivo può essere definito come prepotente, energico, accentratore. Una persona che è aggressivamente ostile può essere molto offensiva, minacciosa e autoritaria, non fa domande, non ascolta, fa molte affermazioni. La sua visione è io vinco tu perdi.

Il Comportamento passivo risulta quando un individuo sfugge il confronto. L’individuo passivo ignora i propri bisogni e sentimenti nel tentativo di soddisfare i bisogni e sentimenti degli altri. Come risultato egli tende ad avere bassa autostima, frustrazione e qualche volta prova risentimento.

Non fa domande, subisce, ascolta forse troppo, non ha il coraggio di affermare. La sua visione è io perdo tu vinci.

Il Comportamento assertivo risulta quando un individuo è rispettoso dei diritti degli altri e nel contempo è rispettoso verso se stesso essendo capace di comunicare i propri pensieri e sentimenti senza violare i diritti altrui.

Fa domande per capire meglio, ascolta empaticamente, fa affermazioni e non rinuncia a chiedere ciò che vuole anche se nel rispetto degli altri. La sua visione è io vinco tu vinci.

Utilizzare l’assertività nella comunicazione può essere molto conveniente sia per sé stessi, sia per quanto riguarda le relazioni interpersonali con le persone con le quali si intrattengono gli scambi comunicativi.

L’identikit del comunicatore assertivo:

E’ propositivo, se deve scegliere tra criticare un attività che non funziona o formulare una proposta per farla andare meglio non ha alcun dubbio, propone.

E’ sintetico e diretto, non ama i giri di parole, non è brutale ma va subito al punto.

Sa dare riconoscimenti, se qualcuno ha fatto qualcosa di buono sa lodare in modo esplicito.

Sa ricevere riconoscimenti, quando gli fanno un complimento o un elogio ringrazia evitando i falsi pudori e senza chiedersi cosa vogliono in cambio.

Sa dire di no, non crede che negando sarà considerato maleducato o una cattiva persona, sa si poter essere amato e accettato comunque.

Dire no a volte è doloro ma necessario, per evitare l’aggressività  mostriamo il nostro dispiacere e motiviamo la  decisione.  A volte rifiutarci di fare qualcosa ci può mettere in imbarazzo, ma imparare a farlo è liberatorio. Forse non ce ne rendiamo conto, ma a volte ci sentiamo obbligati a risolvere situazioni che in realtà non ci riguardano e che ci fanno accumulare stress.

Manifesta apertamente i suoi sentimenti, invece di accusare l’altro per un comportamento inappropriato esplicita come si sente.  Anziché dire “tu sei maleducato” preferisce dire “io mi sento offeso ”.

Fa domande dando per scontato che l’altro potrebbe avere una parte di ragione e che la verità è l’invenzione di un bugiardo.

Chiede esplicitamente ciò che desidera ottenere, se nessuno si accorge di ciò che ha fatto di buono ha il coraggio di chiedere mettendo l’altro in condizione se vuole e se può di dargli un riconoscimento

Parla del comportamento non della persona, non dice “sei un incapace” ma “in questa occasione ti sei dimostrato poco preparato”.

Evita le giustificazioni, se sbaglia ammette l’errore e dichiara che non succerà più.

Hai il coraggio di affrontare argomenti spiacevoli, non si chiede perché deve affrontare la questione sgradevole  ma come più ottenere il meglio sostenendola.

Un buon primo passo per vivere una vita di buona relazione con gli altri e migliorare la nostra autostima è meditare la CARTA DEI PERMESSI ASSERTIVI scritta da Smith nel 1979:

1. Ho diritto di chiedere ciò che voglio

2. Ho il diritto di dire di no a richieste e domande che non posso esaudire

3. Ho il diritto di esprimere tutte le mie emozioni, positive o negative

4. Ho il diritto di cambiare idea

5. Ho il diritto di sbagliare e non devo essere perfetto, diritto di imparare dai propri errori

6. Ho il diritto di perseguire i miei valori e ciò in cui credo

7. Ho il diritto di non essere responsabile per azioni, sentimenti o comportamenti degli altri

8. Ho il diritto di aspettarmi onestà da parte degli altri

9. Ho il diritto di adirarmi con le persone che amo

10. Ho il diritto di essere me stesso e di essere unico/diverso

11. Ho il diritto di dire “non lo so”

12. Ho il diritto di non dovermi scusare e giustificare per il mio comportamento adducendo ragioni o scuse.

 

Antonio Zanaboni
Trainer e Coach – coach.libra@gmail.com