Nulla da dichiarare?

La dichiarazione del fornitore e le sue implicazioni commerciali

  • 17 Dicembre 2015
  • 197 views
  • Nulla da dichiarare?
    Nulla da dichiarare?

Sempre più spesso il fornitore si trova a dover far fronte alle incessanti richieste del proprio cliente circa il rilascio di dichiarazioni attestanti l’origine del prodotto oggetto della compravendita. Sorgono, a tal proposito, tutta una serie di questioni: cosa sono le dichiarazioni del fornitore? Come compilarle? Esistono dei modelli? Sono obbligatorie? A quali rischi ci si espone firmandole?

Sottoscrivendo una Long Term Supplier’s Declaration (LTSD), il fornitore attesta che i prodotti commercializzati rispettano le regole conferenti l’origine preferenziale ai sensi degli accordi commerciali (Free Trade Agreements, FTA) stipulati dalla UE. Pertanto, per procedere al rilascio, bisogna avere preliminarmente effettuato un’analisi su se e come i propri prodotti ottemperino alle regole contenute negli FTA, ai c.d. protocolli origine.

Per effettuare tale analisi, la prima tappa è quella di identificare con certezza il codice doganale attribuibile ai prodotti per i quali si è chiamati a fornire la dichiarazione e per gli input produttivi utilizzati. Quest’operazione non sempre si presenta agevole. Infatti, quando si opera in taluni settori merceologici è necessaria una approfondita conoscenza delle regole legate al funzionamento della tariffa doganale, in particolare a tutta la disciplina che tratta delle parti.

Step successivo è quello di “scoprire” se il prodotto soddisfi i requisiti sull’origine preferenziale, che in genere prevedono un cambio di classifica doganale e/o un valore aggiunto sugli input non originari utilizzati. Appare evidente come una corretta classificazione dei prodotti sia strategica ai fini dell’ottenimento dei benefici tariffari legati alla preferenzialità.

L’ottenimento dell’origine preferenziale può dipendere dal Paese di destinazione extra UE. Conosciuto questo, sarà necessario consultare l’FTA esistente e il relativo protocollo origine.

Nella prassi si è soliti assistere a situazioni in cui il fornitore non è il diretto produttore ma un rivenditore che, per definizione, non ha contezza di tutte le informazioni sul ciclo di lavorazione subito dai prodotti commercializzati.

In questi casi il fornitore dovrà preoccuparsi di richiedere, a sua volta, una dichiarazione al produttore diretto della merce, onde poter rilasciare la propria LTSD o, se esportatore diretto, procedere alla richiesta di emissione di EUR1 (ancor meglio, apporre dichiarazione diretta su fattura di vendita nel caso costui sia Esportatore Autorizzato).

Continua a leggere l'articolo di Alessandro Di Simone di Easyfrontier sul numero di Dicembre 2015 de Il Distributore Industriale